PER I LEADER DI OGGI E DI DOMANI

PNL ORIGINALE, gli articoli

Programmazione Neuro Linguistica (PNL) con accreditamento scientifico

Corsi

I corsi di PNL e quelli che incorporano PNL e PNL Nuovo Codice

Guida gratis alla PNL

Accedi alla guida gratuita alla PNL della Scuola di Alta Formazione Talenti

Calendario corsi

Il calendario dei corsi di PNL e di PNL Nuovo Codice

Differenze tra PNL Codice Classico e Nuovo Codice

Quali sono le principali differenze tra la PNL Codice Classico e la PNL Nuovo Codice?


Ce lo spiega direttamente il dr. John Grinder, co-fondatore PNL Codice Classico e Nuovo Codice (New Code NLP).


Quali sono le principali differenze tra PNL Codice Classico e PNL Nuovo Codice?


Rispondiamo a questa domanda con un estratto dell'intervista fatta da Andrea Frausin a John Grinder a Trieste a novembre 2008. La traduzione, a cura dello stesso Andrea Frausin, ha cercato di rimanere il più possibile fedele a quanto detto da John Grinder durante l'intervista stessa.

Il neretto e la divisione in paragrafi sono opera di Andrea Frausin.

Quanto segue richiede una certa familiarità con la PNL.


Andrea Frausin: "Abbiamo il piacere di avere qui il dr. John Grinder, co-fondatore della Programmazione Neuro-Linguistica, benvenuto John a Trieste"


John Grinder: "Grazie"


Andrea Frausin: "Ho una domanda, qui in Italia come in molti altri paesi del mondo la PNL è diffusa e penso ci sia molta confusione, una delle cose che voglio chiederti è quali sono le differenze tra la PNL Codice Classico, gli schemi sviluppati da te e Bandler, e la PNL Nuovo Codice?"


John Grinder: "Grazie, si, per me ci sono molte distinzioni e sono importanti. Farò un paio di commenti per assicurarmi che le persone siano nella stessa cornice (frame).


Il codice classico


Il Codice Classico era un insieme di modelli che furono sviluppati primariamente da Richard Bandler e me, abbiamo iniziato nei primi anni settanta e lavorato assieme per circa 8 anni, fino al 1980.

Sono molto orgoglioso del lavoro che Bandler ed io abbiamo fatto assieme, penso che la collaborazione sia stata un’esperienza superba, penso che nessuno di noi due avrebbe potuto creare il Codice Classico da solo, è stato un esempio meraviglioso di collaborazione. Raccomando chiunque sia interessato in questa collaborazione di studiare come in effetti abbiamo svolto questo lavoro assieme.


Circa nel 1980 andammo in direzioni diverse per diversi interessi. Quando ho guardato in giro per il mondo nei primi anni ’80 e vidi che cosa avevamo ottenuto mi resi conto che avevamo fatto alcuni “errori”, avevamo dimenticato nella codifica della tecnologia, degli schemi che avevamo scoperto, avevamo lasciato fuori dalla codifica alcune parti che sono estremamente importanti.


La mente inconscia


In particolare sto pensando all’esplicito coinvolgimento della mente inconscia nel processo del cambiamento. Nessun cambiamento avviene fino a che la mente inconscia è d’accordo con il cambiamento.


Lo sapevamo nel codice classico. Il modo in cui lo facevamo funzionare nel Codice Classico erano le nostre abilità di calibrazione, (che significa) vedere, ascoltare e se stiamo toccando, usare questa sensibilità, per sapere quale insieme di messaggi, non verbali tipicamente, stanno arrivando dall’inconscio che noi usiamo come guida per sapere se siamo sulla strada giusta per fare un appropriato, efficace ed ecologico cambiamento con il nostro cliente.


… Abbiamo detto in diversi posti “si, la mente inconscia è così importante” ma nei nostri formati, nella reale codifica degli schemi che abbiamo scoperto, abbiamo fallito nell’includere un’esplicita rappresentazione di come l’inconscio avrebbe dovuto essere direttamente coinvolto.


Il risultato nel mondo o, qui in Italia, in altri posti in Europa e in altre parti del mondo, è uno sbilanciamento su un approccio intellettuale, da emisfero sinistro, su qualcosa che è essenzialmente uno sport partecipativo, la PNL è qualcosa che fai non qualcosa di cui parli. Poiché le persone sono abituate dal sistema educativo ad essere molto analitiche, “da emisfero sinistro”, che sono meravigliose scelte da avere, ma non si applicano con piena forza al complesso coinvolgimento (relazione) tra cliente e agente di cambiamento per fare un cambiamento, questo richiede azione, richiede calibrazione, il primo insieme di abilità in PNL è sempre essere capaci di calibrare, sapere cosa sta succedendo nello stato del cliente di fronte a te, in particolare l’abilità di vedere e ascoltare le differenze tra segnali consci e inconsci che arrivano dal cliente, questo è essenziale, questo non è stato ben catturato dal Codice Classico.


La calibrazione


Agli inizi degli anni ’80, a metà degli anni ’80, assieme inizialmente a Judith de Lozier più tardi assieme a Carmen Bostic St. Clair cominciai a correggere questi errori di codifica e a fare una più radicale estensione degli schemi, in particolare il Nuovo Codice prende le basi all’interno della calibrazione.


La calibrazione è l’arte di essere capace di vedere e ascoltare le differenze nel cliente e apprezzare se provengono dal conscio o dall’inconscio e apprezzare cosa indicano i segnali. Se lo fate correttamente l’inconscio del cliente vi darà un eccellente feedback dinamico per farvi sapere dove state andando e se l’intervento funzionerà nel senso di essere ecologico.

La resistenza è un speciale insieme di messaggi dall’inconscio che dice “hey, sveglia, stai andando nella direzione sbagliata” o “questo non funzionerà in modo ecologico” per la persona coinvolta. Quindi la calibrazione è l’abilità di vedere e ascoltare queste distinzioni e di apprezzarne il loro significato. Ora, se capisci questo modo particolare in cui l’inconscio partecipa puoi rovesciare il processo.


Dal momento che puoi vedere differenze fisiologiche che ti dicono in quale stato si trova il cliente, mi è capitato in molte esperienze personali, nello scalare la roccia, nello scalare il ghiaccio, nell’allenare e cavalcare cavalli, e così via, che puoi invertire il processo, che puoi manipolare la fisiologia, la cosa che abitualmente calibravi, per creare una differenza nello stato. Così questa inversione nella relazione è stata per me un modo molto semplice e potente per indurre il cambiamento  ed è stato provato essere molto accurato.


Ci sono altre differenze.


Il problema e il cambiamento


Nel Codice Classico eravamo stati chiari Bandler ed io che capire il problema non era un elemento essenziale in un processo di cambiamento di successo. Infatti in molti casi era molto pericoloso tentare di capire, questo è il momento in cui tutti i processi della proiezione, incomprensione, e specialmente la pratica non etica di imporre le tue proprie percezioni e credenze e valori, se ti capita di avere queste cose, sul cliente. Quindi questo era molto chiaro a Bandler ed io.


Nel Nuovo Codice uno dei modi in cui estendiamo e rendiamo più radicale questa particolare percezione è un detto, se volete, “il problema non è il problema, il problema è lo stato nel quale approcci il contesto dove risiede il problema”. Se questo è vero allora non abbiamo bisogno assolutamente di contenuto sul problema, abbiamo bisogno di esplicite e precise informazioni sul contesto e abbiamo bisogno di un insieme di manipolazioni nel senso più positivo ed etico per creare uno stato di alta performance nel cliente e assicurarsi che quando il cliente la prossima volta entra nel contesto nel quale il “problema” esiste, entra in questo stato di alta performance.


Lo sai dalla tua esperienza personale sia in auto-applicazione che nell’applicazione con clienti che questo (approccio) è molto potente, molto veloce e molto pulito.


Manipolazione dello stato


La manipolazione nel Codice Classico è a livello del comportamento, la manipolazione nel Nuovo Codice è a livello dello stato. Questa è una differenza potente. Se nel Codice Classico fai un buon lavoro applicando i bei modelli che Bandler ed io abbiamo creato, usando l’ancoraggio in particolare, che costituisce parte rilevante del Codice Classico, puoi aiutare una persona molto velocemente e con successo a cambiare un comportamento che non è desiderabile, non soddisfacente o non di successo, in un comportamento che è molto soddisfacente, di successo e desiderabile ma in un certo senso sto prendendo un robot non felice e trasformare questo uomo o questa donna in un robot felice.


Ora, nel Nuovo Codice dal momento che il livello di intervento, il punto di leva è a livello dello stato, una volta che la persona entra il contesto, nel quale il “problema” formalmente risiedeva, con lo stato di alta performance qualsiasi cosa è presente in quel contesto a livello sensoriale assieme all’intenzione della persona che sta entrando nel contesto, qualsiasi siano queste cose questo causerà una modificazione, un adattamento dello stato di alta performance per assicurarsi che queste specifiche cose (dettagli del contesto ed intenzione) siano tenute in conto. La persona entra nel contesto in questo speciale stato di alta performance, che tipicamente si sovrappone fortemente con quello che chiamiamo lo “stato di non conoscenza” dal modellamento (PNL), dove nessun apprezzamento conscio di quello che accadrà è presente, e l’inconscio sarà quindi attivato in questo stato di alta performance dal lavoro fatto in precedenza e dall’inconscio fluiranno una serie di nuovi comportamenti che risponderanno sia all’intenzione che ai dettagli del contesto in un modo preciso.


Lasciami fare un confronto con il Codice Classico.


Il cambiamento generativo


L’ultima cosa che ho descritto è quello che veramente dovremmo chiamare cambiamento generativo.

Se il cliente entra lo “stesso” contesto molte volte, ogni volta lo stato di alta performance del Nuovo Codice sarà riattivato, e nuovi e diversi comportamenti fluiranno da esso, in qualche modo chiamati dalle differenze di dettaglio all’interno, tra ogni volta in cui entra nello stato (contesto), ed anche la sua propria intenzione.


Dal momento che (la persona) non sa quale sarà il nuovo comportamento, non può praticarlo, non può anticiparlo, semplicemente entra e improvvisamente da sé, in uno stato di flusso, viene il nuovo comportamento, che sarà diverso ogni volta che entra nello “stesso” stato (contesto). Questo è generativo: non stiamo prendendo un robot non felice in un robot felice, prendiamo un robot non felice e creiamo una persona che sul momento, su due piedi, può generare comportamenti creativi e di successo dallo stato di alta performance senza la necessità di sapere quale specifico comportamento capiterà.


Queste sono due differenze fondamentali. Ce ne sono delle altre ma ritengo che queste siano le più importanti.


Per maggiori informazioni contattaci scrivendo a: [email protected]

Clicca qui sotto per ritornare alla home page di PNL Originale

View Details
- +
Sold Out